Blog2023-02-14T10:40:57+01:00

Ristrutturazione completa

Al contrario di quanto si pensi, la ristrutturazione completa della casa la maggior parte delle volte non viene effettuata per esigenze strutturali.

 

Ristrutturazione completa

Ristrutturazione appartamento 60 mq

Mi spiego meglio: al netto dei bisogni “pratici”, come l’acquisto di un immobile rimasto inalterato dal dopoguerra che, quindi, necessita prima di tutto di lavori che ripristino condizioni di sicurezza e funzionalità ormai perdute, la stragrande maggioranza degli interventi di uno studio di architettura nasce da un bisogno EMOTIVO del cliente, non pratico.

Una recente statistica effettuata sulla zona di Roma dal nostro studio 02A, conferma un dato incontrovertibile: le persone richiedono l’intervento di un architetto SOPRATTUTTO quando il loro appartamento è PRIVO di qualcosa: spazi adeguati, un ambiente in più, equa distribuzione etc.

 

Le mancanze all’interno di una casa possono essere diverse, del tutto slegate dalle classiche necessità come il rifacimento degli impianti o di un solaio cedevole.

Fra tutte, però, la mancanza principale emersa dai nostri dati, che in media funge da motore per una ristrutturazione completa a Roma è quella dell’IDENTITÀ.

Una casa senza identità è, di fatto, un ambiente invivibile per gli inquilini, che emotivamente non riescono a stabilire un legame adeguato con il proprio habitat.

Ti è mai capitato, per esempio, ti sentire il tuo appartamento “troppo stretto”? O di percepire un disagio che, soprattutto nei mesi più caldi, ti spinge a preferire l’aria aperta piuttosto che le mura domestiche?

 

Questa esigenza inconscia molto spesso nasce proprio dallo scarso legame maturato fra te e l’ambiente in cui vivi, dovuto a un problema di identità che solo la ristrutturazione completa dell’appartamento, in molti casi, può risolvere.

Non si tratta di supposizioni, a parlare è la mia esperienza sul campo in tanti anni di interventi e colloqui con centinaia di committenti, tutti estremamente diversi per gusti ed esigenze, ma spessissimo accomunati dal medesimo disagio che ti ho descritto sopra.

Un caso emblematico è quello di un progetto che ho avuto modo di seguire l’anno scorso: un appartamento di circa 60mq nella zona di Piazza Vittorio a Roma.
Il contesto era di primo livello: splendido palazzo umbertino proprio a ridosso della bellissima chiesa di Sant’Eusebio.

Il problema, viceversa, si presentava negli interni della casa: una disposizione planimetrica completamente inefficiente, dovuta a una precedente ristrutturazione che non ha tenuto conto delle palesi potenzialità dell’appartamento (succede anche questo), avevano generato difetti evidenti come un ingresso inutilmente sovradimensionato, un corridoio al contrario piccolissimo (largo appena 75 cm) e, “dulcis” in fundo, una cucina esteticamente slegata da tutto il resto della casa, con uno stile medievale fine a sé stesso , infissi in alluminio e mattonelle ovunque.

Uno scempio.

Il committente, dal canto suo, aveva espresso una richiesta limpida: “Vorrei sentirmi a casa mia, ma non ci riesco.”

Non feci fatica a credergli una volta evidenziate le criticità dell’appartamento durante il sopralluogo.

LA SOLUZIONE

 

Per intervenire in modo adeguato decisi, insieme al mio collega l’Arch. Marco Rulli, di partire da un concetto centrale unico. Questo ci avrebbe consentito di creare un circolo virtuoso “a cascata”, invece di stabilire soluzioni singole per ogni ambiente.

Ovviamente questo tipo di approccio è sempre preferibile, ma non sempre possibile. Non tutti gli addetti ai lavori hanno la possibilità, il tempo e le competenze per individuare con precisione una soluzione UNICA sulla base della quale creare giovamento a tutti gli ambienti.

I portali web di ristrutturazione, per esempio, sono noti per fornire proposte standard preconfezionate che molto difficilmente conterranno  soluzioni di questo genere.

Nel nostro caso, invece, riuscimmo in poche settimane di attento studio (e una buona dose di calcoli) a rilevare il “jolly” da cui saremmo partiti per rinnovare la casa del nostro cliente: la cucinaAnte operam - Demolizioni e ricostruzioni - Post operam

Decidemmo di utilizzare questo ambiente come elemento chiave del progetto. Posizionammo infatti la cucina in modo “inusuale”, ossia nell’area di passaggio tra la zona giorno e la zona notte. Così facendo riuscimmo anzitutto ad esaltare un ambiente strutturalmente ampio e qualitativamente valido, e in più liberammo i tre ambienti rimasti da una funzione vincolante e impegnativa.

La zona giorno adesso risultava ariosa e piena di vita, un fattore incentivante per il relax e le serate conviviali, come espressamente richiesto dal committente.

Allo stesso tempo la zona notte veniva ridimensionata in modo adeguato al fine di godere anche di un bagno più ampio.

INTERVENTI TECNICI

 

Gli interventi tecnici principali, quelli finalizzati a un risultato squisitamente estetico, hanno riguardato diversi aspetti:

    • Rimozione dell’intonaco dalla grande parete del soggiorno, permettendo di evidenziare l’arco a vista e i mattoni pieni che compongono la parete.

 

Quadro illuminato Apertura sul soggiorno dallo studio

    • La cucina, nella nuova veste di “ponte” fra gli ambienti, godeva adesso di rinnovata ampiezza e vivibilità.

 

 

    • Il pavimento in parquet di rovere chiaro ha consentito di legare tutti gli ambienti fino al bagno, e la sua funzione è stata anche quella “introduttiva” del cambio di quota (esigenza tecnica) in accesso alla camera da letto.

 

Scalino in bagno 

    • La camera godeva tra l’altro di un intervento speciale: il recupero di cementine policrome sotto al vecchio pavimento che adesso decorava la testa del letto. Il simbolo di un binomio perfetto fra l’innovazione e gli elementi migliori tradotti dal un passato lontano che torna a vivere.

Testiera letto graniglie fine '800 Dettaglio testiera in graniglia

 

    • Le grandi finestre ad anta unica catturavano infine la luce proveniente dalla corte interna inquadrando poeticamente l’affaccio sulla vetrate della chiesa, al fine di sfruttare al massimo anche il potenziale del contesto esterno che fa da sfondo all’abitazione.

Finestra anta unica e soppalco Finestra anta ribalta

RISULTATO

 

Al termine dei lavori riuscimmo quindi a restituire all’appartamento l’elemento identitario che mancava e che rappresentava il vero ostacolo di vivibilità degli ambienti. Grazie a interventi dal costo contenuto ottenemmo una casa di qualità, ben distribuita e funzionale, specchio del gusto e dello spirito dei proprietari.

Ti piacerebbe scoprire se anche il tuo appartamento possiede UN ELEMENTO CHIAVE per realizzare una RISTRUTTURAZIONE COMPLETA DELLA CASA in modo efficace e costi contenuti?

Se ti va di scoprire potenzialità della tua casa che in questo momento non riusciresti neanche a immaginare, sappi che il nostro studio di architettura, 02A, offre una

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Arch. Thomas Grossi
02A Studio
Architettura e Design
www.02a.it
Via dei Quattro Cantoni 10/A
00184 Roma

Sfruttare i pavimenti per la comunicazione fra gli ambienti di casa

Gli ambienti della tua casa non “comunicano”?

Ti piacerebbe che il tuo appartamento fosse un’oasi di armonia fra le varie stanze, senza per forza stravolgere l’intera struttura della casa?

Scopri come è possibile far comunicare gli ambienti di un appartamento con soli tre alleati: un parquet, delle piastrelle e… l’idea di un architetto!

Parquet e gres Ristrutturazione appartamento Roma | Cucina Lube

Oggi desidero parlarti di una problematica molto particolare, che ho affrontato molto spesso nell’ambito delle ristrutturazioni della casa.

La specialità di questo problema risiede nel fatto che, spessissimo, i committenti non sapevano come spiegarmi le loro esigenze.

Mi riferisco alla COMUNICAZIONE degli ambienti di un appartamento.

Forse è capitato anche a te, infatti, di percepire una sorta di “distanza” fra le varie stanze della tua casa. Un distacco non propriamente fisico, diciamo piuttosto una mancanza di armonia fra gli ambienti. Questo fattore viene enormemente sottovalutato e questo è un grave errore.

La casa in cui abiti, nonostante sia naturalmente suddivisa in diverse aree, è (e deve essere) un ambiente unico, nel quale tu possa muoverti con disinvoltura senza mai avere la percezione di entrare in una camera esteticamente lontana anni luce rispetto a quella che hai appena lasciato.

Ti svelo un “segreto” del mestiere: quando hai la sensazione di entrare in un appartamento particolarmente confortevole, sappi che devi proprio a quell’armonia degli ambienti la sensazione che hai provato.

IL CASO

Il committente con cui ho lavorato alcuni mesi fa, quindi, aveva esattamente lo stesso problema.

Come noterai dalle foto il suo appartamento, pre-ristrutturazione, presentava una separazione davvero netta tra la sala da pranzo e la cucina. Sia in orizzontale che in verticale.

Credimi, sembrava di uscire da una casa ed entrare in un’altra. E il nostro cliente viveva tutto questo con disagio.

Quando venne nello studio di O2A per i primi accordi preliminari, lo ricordo come fosse ieri, ci disse queste esatte parole: “Desidero che i due ambienti PARLINO”.

“Parlino”. Inconsapevolmente scelse un termine assolutamente azzeccato.

A me, e al mio collega Marco Rulli, spettava quindi il compito di capire COME far parlare i due ambienti senza stravolgere il concept della casa in modo radicale.

Dopo un’attenta riflessione decidemmo che il mezzo con cui le due stanze avrebbero dovuto “parlare” sarebbe stato quello più immediato: il pavimento.

“Quindi avete pensato di creare una pavimentazione unica per la sala e per la cucina?”

Assolutamente no, per due motivi:

1) Il cliente desiderava comunque mantenere due pavimenti distinti per i due ambienti

2) Far comunicare due zone della casa non significa unirle con un unico supporto, significa creare supporti che siano connessi l’un l’altro. Immagina il rapporto fra due persone: per comprendersi non devono dire le stesse parole, ma esprimersi, ognuno a suo modo, con parole che l’altro capisca.

L’IDEA

Decidemmo quindi che la soluzione migliore per ottenere il risultato richiesto dal committente sarebbe stata far “entrare” fisicamente il pavimento della sala da pranzo in cucina.

L’idea di fondo era quella dell’accompagnamento, una sorta di “invito” a varcare la soglia di uno dei due ambienti per chi ne avrebbe fruito.

Per farlo, decidemmo di optare per delle bellissime piastrelle esagonali della RAGNO, dotate di un forte impatto visivo (texture e materiali di piacevole contrasto) che ben si abbinavano anche dal punto di vista geometrico con il parquet.

DETTAGLI TECNICI

Per prima cosa abbiamo proceduto con la rimozione delle vecchie piastrelle e del sottofondo precedente. Successivamente è stata attuata la posa delle nuove piastrelle in gres esagonale, facendo attenzione a lasciare libera tutta l’area che avrebbe accolto, poi, il parquet posato dal parquettista.

Quest’ultimo ha operato dunque una sostituzione dei listelli in legno tagliati con altri interi, proseguendo su quella linea fino all’incontro con le piastrelle esagonali.

Dalle foto puoi notare come i listelli in parquet siano stati incollati al massetto, e in un secondo momento sgrossati, lamati e lucidati.

Il risultato lo lascio al tuo giudizio.

Quel che è certo è che con un semplice progetto di ripavimentazione abbiamo ottenuto due risultati: evidenziare il potenziale estetico dei due ambienti e, soprattutto, creare un ponte di comunicazione delicato ma caratteristico tra la sala da pranzo e la cucina, ora percepite con il giusto grado di attiguità.

Ti piacerebbe scoprire se anche gli ambienti del TUO appartamento potrebbero “comunicare” di più attraverso un semplice intervento mirato?

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